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       P R E S E N T A Z I O N E   L I B R O :      

     A N T O G L I E T T A   E   U N G A R O      

ANNA MARINELLI

 

Bellissima e interessantissima serata all’insegna della Storia Locale e dell’Editoria di Qualità! Grandissimo il relatore Prof. Carducci, come sempre elegante e incisivo il contributo del Prof. Piero Massafra.. il momento coreografico dei bimbi... e la Location prestigiosa. Tutto bello, soprattutto il tuo LAVORO!! Grande Aldo!

MIMMO LANEVE

 

Carissimo Aldo,

 

desidero esprimerti la mia più profonda gratitudine per la bellissima serata trascorsa nella sede dell’“Arciconfraternita SS. Sacramento e Rosario”, un degno scenario per l’opera da te presentata. Si perché non si tratta di un semplice libro, ma di uno “piccolo scrigno documentale” in cui è custodita parte della nostra memoria storica che, grazie al tuo impegno, alla tua “ostinata” ricerca della verità, al tuo indomabile impeto culturale che non si è mai affievolito e che è stato il leitmotiv di tutta la tua vita e delle persone care a te vicine (Bice, in primis, esempio di grande umiltà, portatrice di valori e di sincero amore), tu ci hai fatto conoscere e vivere.

Sono stati momenti bellissimi, a tratti commuoventi, perché fare un viaggio a ritroso nel tempo alla ricerca delle nostre radici, delle nostre tradizioni, della cultura della nostra comunità monteiasina sia una delle esperienze più belle che si possano fare nella vita. La presenza, poi, di autorevoli personalità in campo culturale e non, ha dato ulteriore lustro al tuo lavoro e ne sono state la degna cornice. Credo non vi sia sistema migliore per consolidare e sviluppare il senso di appartenenza ad una comunità e ad un territorio. Grazie alla tua attenta e certosina “lettura” delle testimonianze documentarie contenute nell’archivio parrocchiale, tu hai indicato un percorso che ci consentirà di ricostruire, in termini più concreti, molti aspetti del  passato del nostro paese confermando, se ce ne fosse la necessità, la grande importanza che riveste questa tipologia documentaria, nel costituire un patrimonio storico-sociologico-religioso ineguagliabile e punto di riferimento determinante per una accurata ed esaustiva ricerca genealogica.

Spero che la sottile attrazione emanata da questi antichi e originali manoscritti, possa essere interpretata, soprattutto, dalle nuove  generazioni come un grande “dono” ricevuto dal passato non solo da tutelare con cura, ma da valorizzare come bene culturale con cui cercare di immaginare e costruire il proprio futuro e quello collettivo.

 

Ti faccio un grande in bocca al lupo per il libro appena pubblicato ma, soprattutto, per il prosieguo del lavoro intrapreso perché di persone come te e del Gruppo Anonimo ’74 nella nostra collettività se ne avverte il reale bisogno.

 

Un caro saluto.

 

Mimmo Laneve 

 

 

 

Re: Antoglietta e Ungaro in Terra di Monteiasi e la lectio magistralis del dr C. Spagnulo.

domenica 11 maggio 2014 - 18:53

Da: gruppoanonimo74@gruppoanonimo74.it

A: laneve.mimmo@libero.it

 

 

 

Caro Mimmo,

sono io che ti sono grato per entrambi i contributi. Per quanto attiene il mio lavoro, ti dirò che ero stanco di leggere di ipotesi e di situazioni storiche prospettate sulla base di idee personali e/o di congetture; mi è sembrato chiarissimo in questi ultimi anni, che l'unica cosa da farsi per conoscere, sia quella di andare sugli originali, il che vale per la storia ma anche per qualunque altra ricerca. Questo puntino luminoso posto in fondo al tunnel mi ha dato la forza di applicarmi e l'ho fatto con estremo piacere; se dicessi che è stato un sacrificio mentirei. Il piacere è derivato in ogni momento degli anni che vi ho dedicato nel gustare, attimo per attimo, tutte le situazioni, rivivendole, in una sorta di film o di testo teatrale come piace a te e a me, immaginare. Ho rivisto volti e persone nella loro condizione reale, nel loro contesto prestigioso di baroni e baronesse ma anche di poveri dediti a servire con estrema dedizione e sacrificio; con la vestina bianca offerta, magari, dalla Livia Antoglietta che nell'arco di venti anni fa da madrina a tanti piccoli, blasonati come lei ma anche a povera gente che chiedeva il conforto di un momento (il battesimo) per vivere accanto al signore o alla signora del Casale, riuscendo, forse, a consumare un pasto per quel giorno un po' più sostanzioso delle "erbe" che abitualmente mangiava. Mi fermo qui, perchè se mi incammino su questa strada va a finire che "compongo" qualcosa di più ammiccante sotto il profilo della lettura o della rappresentazione ma non sarà mai tanto importante quanto la scoperta delle fonti originali. Sarà difficile, per il futuro, finchè ne potrò avere, allontanarmi da questo cammino. Quante volte, nel tempo, mi sono chiesto se Garibaldi è "passato" da Monteiasi nelle vicende risorgimentali!? Quell'interrogativo rappresentava, per me, un cruccio ineludibile, specie perchè stando a scuola avevo il sacrosanto dovere di far capire ai ragazzi se il paese, all'epoca, si era espresso per i Borboni o per "l'eroe dei due mondi". Le ricerche sui documenti originali mi hanno consentito di sapere come sono andate le cose e nel marzo del 2011 ne ho dato pubblica informazione nella serata vissuta nella piazzetta Don Bruno Falloni. Pertanto, caro Mimmo, riconfermo quanto innanzi e spero di poter continuare. Ancora grato, ti saluto cordialmente. Aldo   

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